Fraternità OFS di Campi Salentina
RELAZIONE AL CAPITOLO
29.03.09


           

Alla fine di questo intenso mandato al servizio della fraternità, voglio farvi partecipi della mia esperienza e della grande gioia e grazia ricevute e condivise con ciascuno di voi.
Iniziando dagli insegnamenti di padre Innocenzo Isceri e, poi, di fra Giuseppe Ciccimarra, che ha ereditato - spero con orgoglio - la assistenza dell’Ordine; non dimenticando il supporto di Padre Francesco Monticchio e gli stimoli ricevuti per il suo instancabile entusiasmo; passando ai fratelli e alle sorelle del “mio” Consiglio, (aggettivo, usato esclusivamente  in modo affettivo e non possessivo); arrivando a voi, membri di questa antichissima fraternità, la cui storia insieme a quella della presenza cappuccina a Campi Salentina la troviamo narrata nel libro appena pubblicato da fra Francesco Monticchio: “I Cappuccini a Campi Salentina – Tre secoli di storia fede e cultura” (a cura di Rosanna Savoia e Francesco Monticchio, ed. Del Grifo, Lecce, 2008).

Dalle sue radici storiche (mi riferisco ai più saggi dai capelli bianchi), al tronco portante di essa (con riferimento agli adulti dai capelli brizzolati), ai germogli che stanno ponderando il valore di una scelta determinante (i più giovani, provenienti dall’esperienza della Gi.Fra. o da altri percorsi ecclesiali).
            Nel capitolo elettivo del 25 marzo 2006, lo Spirito Santo ci ha chiamati a servire la fraternità: un capitolo maturato dopo molti incontri preparativi e soprattutto da una forte carica contemplativa individuale. Eravamo in Quaresima e il giorno dell'Annunciazione del Signore ci spronava a vivere in noi la grazia che Dio ci dà con il mandato alla Chiesa attraverso la testimonianza Francescana. 
            In questa relazione, non me ne vorranno i fratelli del Consiglio Regionale, non elencherò gli appuntamenti di fraternità e le voci economiche di cassa, esse sono presenti nelle relazioni annuali e nei registri che potrete visionare liberamente; essa riguarderà aspetti dell'esperienza vocazionale al servizio dell'Ofs e, se nel corso della lettura userò la prima persona plurale, lo farò non per presunzione, ma perchè quello che ho vissuto, e vivo, è solo il frutto della condivisione fraterna.
                                                                                                                                           
Non posso negare che lungo questo percorso le difficoltà ci sono state compagne, e non posso negare che è stata la forza della fraternità che ha dato quella marcia in più affinchè potessimo affrontarle e superarle. Non sono parole di circostanza, ma fatti reali.
            Tante volte, se ognuno di noi avesse ceduto alla forza del proprio Ego, avremmo solo rischiato di perdere di vista il valore di quello che Francesco d'Assisi ci ha donato. Il rispetto delle opinioni personali, l'esperienza di vita di ciascuno, la collaborazione e il servizio, sono stati determinanti ed essenziali, e sono le cose che crescono nel silenzio e nella preghiera, come diceva il celebre Piccolo Principe di Antoine de Saint- Exupéry: “L'essenziale è invisibile agli occhi” - ed io aggiungo- “ma tangibile al cuore”, perchè la preghiera e il silenzio plasmano il cuore e lo predispongono al servizio, all'obbedienza e alla letizia.
I nostri incontri di formazione hanno seguito sempre questo filo rosso, oltre alle indicazioni generali del direttivo regionale, con approfondimenti legati alle Fonti e alla Regola puntualmente contestualizzati. Abbiamo avuto la possibilità di vivere momenti importanti con le fraternità della nostra zona: esperienze bellissime che ci hanno portato tanta ricchezza, dandoci la possibilità di conoscere altri fratelli e sorelle.  Gli appuntamenti di confronto con le altre fraternità della nostra Regione si sono rivelati tappe importanti nel cammino formativo e, dulcis in fundo, il primo incontro unitario a Melissano il 7 marzo scorso. La preghiera, come dicevo, è stata la condicio sine qua non del nostro mandato,  con al centro l'Eucarestia. La nostra attenzione per tale aspetto, ci ha permesso di non poterne fare a meno: dall'inizio degli incontri formativi ai momenti di preghiera a seconda del tempo di grazia (San Francesco, Ottavario dei Defunti, Avvento, Immacolata, Natale,  Quaresima, Quarant’ore…).
           
Dalla contemplazione all'azione: la fraternità è impegnata su diversi versanti.
Alcuni di noi svolgono il servizio mensa la cui gestione, nonostante la nostra disponibilità, è dei frati. Per la promozione del rispetto del creato e per una sensibilizzazione maggiore alla ricchezza che ci circonda, dai primi giorni d'estate ci dedichiamo all'organizzazione del ciclo raduno giunto alla sua tredicesima edizione e che quest’anno ha avuto il massimo delle presenze: circa 2000 partecipanti.


         

Alla fine di ogni anno fraterno, prima di una breve sospensione estiva, cerchiamo di coinvolgere tutti i fratelli e le sorelle al pellegrinaggio francescano, perchè siamo convinti che è dalla conoscenza dei luoghi, dal calpestìo delle strade battute da Francesco, dal silenzio delle celle in cui Chiara pregava, che cresce la consapevolezza del dono della vocazione che ci è stato fatto e dell'importanza che la nostra condizione secolare ci permette di vivere.


           

In questa giornata importante in cui, oltre a tirare le somme di questi tre anni insieme, scegliamo a chi affidare il servizio della fraternità per il prossimo triennio, mi continuo a chiedere se sono stato capace di custodire con cura questo dono, “se sono stato capace, io, di offrire i miei piedi per portare il buon messaggio del Cristo. Se sono stato capace, io, di offrire le mie mani per essere portatore dei doni che Cristo fa a me. Se sono stato capace, io, di offrire il mio sorriso per trasmettere la gioia della presenza di Cristo. Se sono stato capace, io, di offrire la mia voce per lodarlo, ringraziarlo e annunciarlo a chi incontro sulla mia strada”.

La mia preghiera, oggi, è un ringraziamento sincero e personale: ad Enzo, nell'incarico di vice-ministro, a Nzino, Mimina, Maria e Saveria, negli altri importantissimi incarichi previsti dalla Regola, per la vicinanza e il supporto, e a ciascuno di voi, nessuno escluso, perchè nella fraternità nessuno deve e può sentirsi escluso.
            Chissà quante volte ho mancato, chissà quante volte non ho soddisfatto le vostre aspettative, vi chiedo di perdonare queste mie piccolezze e di donarle con me al Signore.
Un'ultima richiesta che mi sento di farvi è quella di ricordarmi, e con me tutto il Consiglio, nella vostra preghiera: è il dono più bello per noi, oggi.
Auguro a tutti noi un buon cammino e che sia l'inizio di un nuovo ed importante “capitolo” accompagnato dalla gioia dell'unità.
Unità oggi testimoniata da Mario e Francesco che ringrazio con tutto il cuore.
Vi abbraccio tutti, in Cristo, Francesco e Chiara d'Assisi

Mario Quarta
Ministro OFS

              

Il nuovo consiglio eletto al capitolo (da sinistra) Rosanna Pati, Enzo Grasso,
Mario Quarta, Ministro, Vincenzo Maci, Vministro, Saveria Ammerata.